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Frankenstein e Cervello - La paura é servita

Alla comunicazione che solitamente la mitica Carlotta fa prima dell’evento in cui le prenotazioni erano poche, noi del NEUROSpritz ci siamo un po’ allarmati. Sì, perché quando ci sono le coppe e contemporaneamente molti vanno a festeggiare Halloween da qualche altra parte e magari c’è pure un weekend lungo, la cosa non aiuta a riempire la meravigliosa sala del Mercato Centrale di Roma. Ed, in effetti, il tutto esaurito che solitamente riscontriamo nei nostri eventi non c’è stato, ma quello che è successo ieri sera è stato veramente indimenticabile per noi che organizziamo eventi divulgativi e serate di beneficienza. La definizione più calzante potrebbe essere: una serata Mostruosamente magica, considerato il tema. Fare divulgazione scientifica, studiare, preparare, approfondire, mettere a disposizione la ricerca su un tema ad un pubblico che può essere più o meno attento, Mixare al giusto livello la semantica delle neuroscienza per coinvolgere chi non è addetto ai lavori e contemporaneamente chi eccelle nella vita in questo ambito é una ambizione difficile da realizzare e per rimanere sul filo del discorso, TERRIFICANTE. E ieri sera? Un coinvolgimento così attivo, l’attenzione negli occhi di quelli che stavano in prima fila così come di quelli che stavano in ultima fila è stato quasi magico. Le domande interessanti alla fine di ogni Speech sono state davvero parte integrante dello spettacolo. Sembravano non finire più e effettivamente hanno preso Gran parte della serata. Massimo D’Angelo, che Halloween ha trasformato in scheletro, ci ha presi per mano e da bravo presentatore ha fatto capire qual è la modalità con cui il NEUROSspritz vuole rendere partecipe il proprio pubblico spingendo al massimo l’acceleratore nel mondo delle neuroscienze , fin dalle prime battute. Un’appassionata Claudia Salera, ricercatrice e psicologa, ha spiegato quali siano

i principi per cui l’horror può essere gratificante quando si guarda un film di paura o si legge un libro del brivido e perché qualcuno cerca di evitarlo. L’AROUSAL abbiamo scoperto essere la causa principale di questo appagamento o al contrario della sua repulsione. Poi all’improvviso è entrato in gioco Marco Iosa che con la solita modalità prorompente di presentare ci ha accompagnati nella storia vera di Frankenstein mettendo in relazione molti aspetti delle neuroscienze con la storia del mostro a metà tra il fantastico e l’horror, lasciandoci come al solito a bocca aperta. E Marco é stato anche autore del gioco del NEUROSpritz che ha coinvolto il pubblico in maniera entusiasmante fino all’immancabile selfie.

Grazie ai tanti che hanno rinnovato il tesseramento con l’associazione cedendo ad una strepitosa Mercoledì al secolo Neila Zuccaro, la cui accoglienza non fu mai più dolcemente paurosa.

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